4,54 miliardi di anni, questa è l’età della nostra cara amica Terra, per altro la nostra unica casa, al momento.
Si tratta, infatti, dell’unico dei pianeti terrestri del Sistema Solare in grado di accogliere la vita, la quale si dipana in un’incredibile varietà di organismi viventi, animali e vegetali, che rappresentano la Biosfera. Quest’ultima, poi, è continuamente e costantemente legata a doppio filo con i processi che hanno luogo nelle altre sfere del pianeta, quali la Litosfera che comprende la crosta terrestre ed il mantello superiore, l’Idrosfera quale insieme delle acque superficiali e sotterranee ed infine l’Atmosfera, l’involucro gassoso che avvolge il pianeta.
Il puntuale equilibrio tra queste diverse componenti nel corso degli ultimi due secoli è, però, stato alterato dalla mano instancabile dell’uomo, ebbene sì, proprio da noi.
A questo proposito, fanno pensare le parole del premio Nobel per la Pace Al Gore, il quale disse: “La lotta per salvare l’ambiente globale è molto più difficile che la lotta per sconfiggere Hitler, perché questa volta la guerra è con noi stessi. Noi siamo il nostro nemico, così come abbiamo solo noi stessi come alleato.”
Ancora una volta noi, i presunti “alleati”, più di 7 miliardi di persone che ogni giorno ci svegliamo, andiamo a lavoro, a scuola, all’università, ci muoviamo usando mezzi di trasporto sempre più veloci e apparentemente più efficienti e riusciamo a interagire reciprocamente servendoci di tecnologie di ultima generazione. Ogni giorno viviamo.
Ma se ci fermassimo un secondo a riflettere, tutto questo non è per caso reso possibile dall’ambiente che ci circonda e di cui facciamo parte?
I vestiti che indossiamo, gli oggetti e gli strumenti di cui ci serviamo, il cibo di cui ci nutriamo, la casa in cui viviamo e l’energia che utilizziamo, tutto ciò non sarebbe possibile senza la natura e i suoi servizi ecosistemici (come ad esempio: il ciclo dei nutrienti, la pedogenesi, i combustibili fossili, la depurazione dell’acqua, l’impollinazione) che – parliamoci chiaro – a noi non costano nulla, sono gratuiti!
Sebbene l’ambiente sia utile, anzi fondamentale per gli esseri viventi, Homo sapiens compreso, molti sono i problemi che lo affliggono.
Lo scontro tra Tempi storici e tempi biologici, citando l’omonimo libro di un importante studioso e ricercatore dell’Università di Siena, il professor Enzo Tiezzi, sottolinea come la scienza, una volta al servizio della tecnologia (i tempi storici), abbia permesso a noi uomini di superare i tempi della biologia, tanto da innescare quella che Tiezzi chiama “una crisi radicale nel nostro rapporto con la natura”.
Per arginare questa crisi, la natura ed i suoi ecosistemi, espressione della compenetrazione tra organismi viventi e componente abiotica, devono essere studiati servendosi di un approccio il più possibile globale e integrato. Questo è il lavoro delle discipline scientifiche che studiano l’ambiente in tutte le sue sfaccettature e l’intento di questa rubrica è proprio quello di dar loro voce.
Da qui inizia il nostro viaggio attraverso quelli che attualmente rappresentano i temi più sentiti del panorama scientifico e della ricerca in campo ambientale, volta a contrastare l’ottusità del pensiero comune, la logica del profitto e della crescita economica a tutti i costi.
Quando si parla di inquinamento e contaminazione, di alterazione dell’effetto serra, della perdita di biodiversità, del sovra-sfruttamento delle risorse naturali, dell’alterazione dei cicli biogeochimici, del cambiamento nell’uso del suolo, non si sta facendo la lista della spesa, ma si sta parlando di problemi reali, di cui tutti dobbiamo essere consapevoli e coscienti; ecco la necessità di costruire pezzo per pezzo una (nuova) Eco-coscienza, perché come dice un proverbio del popolo navajo: “Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.”
Morena Bruno